Deh come il mio sperar mi venne meno

Deh come il mio sperar mi venne meno
Pisac: Dinko Ranjina




5.

Deh come il mio sperar mi venne meno:
   Nessun fu piu di me doglioso mai
   La bella fera, ch' io tanto cacciai,
   Hor altri al suo piacer si tene inseno.
Ed altri il frutto pur di questo ameno 5
   Colle, che con fatica io coltiuai,
   Si gode in pace; e à me trahendo guai
   Fa viuer con il cor de doglie pieno.
Et al piu caldo giorno il fonte chiaro
   Ch'io ritrouai in ualle ombrosa, e humile; 10
   Altri si beue, & io moro d' inopia.
Ond'e l mio uiuer più, ch'assentio[1] amaro
   Veggendo ch' altri à se mie cose appropria.
   Cosi fortuna ua cangiando stile.



Originalni izvor uredi

Il secondo volume delle rime scelte da diversi eccellenti autori, nuovamente mandato in luce. In Vinegia, appresso Gabriel Giolito. MDLXIV, str. 578-592. (580)


Izvor uredi

M. Rešetar: Talijanske pjesme Dinka Ranjine, Građa za povijest književnosti hrvatske, knjiga 4, JAZU, Zagreb, 1904, str. 138.


 
Ovaj tekst je u javnom vlasništvu u Srbiji, Sjedinjenim državama i svim ostalim zemljama sa periodom zaštite autorskih prava od života autora plus 70 godina jer je njegov autor, Dinko Ranjina, umro 1607, pre 417 godina.
  1. assentito